I Daci

     Nell’8 d.C. i Daci hanno oltrepassato il Danubio e sono giunti nel territorio a Sud di esso, occupato dai Romani. Il governatore della Mesia era stato ucciso e l’imperatore Domiziano aveva mandato Cornelius Fuscus a punire i Daci. Dopo la morte di Cornelius Fuscus l’Imperatore Domiziano non ha accettato la sconfitta e nell’89 d.C. ha cercato di invadere la Dacia. Usando tutti i suoi alleati barbari come truppe ausiliare, Domiziano aveva vinto la prima battaglia, ma, a causa di perdite in altri luoghi e del terreno accidentato dove era stato attirato da Decebalo, è stato costretto alla pace con i Daci. Roma ha dovuto pagare tributo ai Daci. Si pensa che ciò abbia contribuito ulteriormente all’assassinio dell’Imperatore Domiziano. Sapendo che l’Impero Romano non sarebbe potuto sopravvivere senza espandersi e quindi un nuovo attacco contro la Dacia sarebbe stata solo questione di tempo, Decebalo ha usato il tributo pagato da Roma per rafforzare le fortezze daciche.

      Quando Traiano era diventato Imperatore la crisi finanziaria era seria ed era ovvio che, per poter dare continuità alla discendenza di Roma, avrebbero dovuto derubare nuovi popoli. Era arrivato il turno dell’unico avversario veramente potente che Roma avesse mai avuto: la Dacia. Le meravigliose ricchezze che i Romani avrebbero depredato alla Dacia dimostrano quali erano i veri motivi dell’invasione. La quantità di oro che Traiano ha preso alla conquista è stata enorme, inimmaginabile. Era stata nascosta dai Daci sotto il letto del fiume Sargetia. Queste ricchezze, insieme alle miniere d’oro attive, hanno riapprovvigionato il tesoro romano. Secondo gli storici, il bottino di guerra è stato di 225 tonnellate d’oro, 500 tonnellate di argento e 50.000 schiavi. Un’altra parte del tesoro di Decebalo è stata trovata nel 1542 nella valle del Sargetia (a Teglas e a Toth). Il tesoro era composto da 40.000 o 400.000 monete d’oro (Lysimach III sec. a.C. e probabilmente Koson I sec. a.C.). E’ stato preso dal governatore della Transilvania. Successivamente, è stato confiscato dal mercenario italiano Castaldo, quando nel 1551 uccise il governatore. La maggior parte di esso è arrivata a far parte della collezione di monete di Vienna. Nel 1803 nella stessa zona sono state trovate 866 monete Koson e non si sa quante monete Lysimach.

      L’oro e l’argento confiscati da parte di Traiano come bottino di guerra dalla Dacia hanno finanziato a Roma costruzioni fantastiche in una scala che i Romani non avevano mai conosciuto prima Il bottino di guerra ha assicurato a Traiano il denaro per costruire un nuovo Forum a Roma, il più grande che fosse mai stato costruito. Il Forum era magnifico per quel periodo. Ne è rimasta solo la colonna. Ma è abbastanza. Questo monumento sorprendente, chiamato Colonna di Traiano, attraverso le sue immagini racconta le guerre daciche, che hanno ridato gloria ai Romani.

     Dopo la conquista della Dacia, a Roma avevano fatto la festa più grande nella storia dell’umanità (123 giorni) e tutti i cittadini romani erano stati esentati dal pagamento delle tasse per un anno. In Dacia la maggior parte della nobiltà era stata uccisa o fatta prigioniera, ma la popolazione aveva continuato la lotta. Traiano è stato unanimemente riconosciuto come il più grande Imperatore Romano e il suo compleanno è stato festeggiato fino nel IV secolo.

      La morte di Decebalo ha provocato shock in tutto il mondo antico.

    L'Impero Romano è stato costretto a passare rapidamente alla difensiva e postazioni difensive sono state costruite ovunque in Transilvania. I Daci non hanno accettato il comando dei Romani e si sono ribellati fino a quando i Romani nel secolo successivo hanno abbandonato la Dacia. La prima rivolta ha avuto luogo dopo la morte di Traiano. Soprattutto i Daci della Dacia libera hanno attaccato i Romani fino a quando l’Impero Romano sarebbe scomparso dalla storia tre secoli più tardi. Questa unità tra i Daci liberi e quelli occupati dimostra che non hanno mai perso la coscienza di popolo, ma non sono stati capaci di costruire regni così potenti come quelli di Burebista e Decebalo, perché poco tempo dopo la ritirata dei Romani sarebbero iniziati gli attacchi da parte di una delle grandi orde di migranti asiatici, che per 1000 anni non si sarebbero fermati.

     La storia dei Traci sarebbe potuta finire con la sconfitta dei Daci di Decebalo, ma è continuata in un modo inaspettato. Dopo che una parte importante dello spazio tradizionale dei Traci è entrata a far parte della composizione dell’Impero Romano, i Traco-Geto-Daci iniziano ad avere la cittadinanza romana, con tutti i diritti derivanti da essa. Ciò ha permesso a molte persone di avanzare nell’amministrazione e nell’esercito romani e ad alcuni Daci di diventare imperatori di Romacome Galerius e Maximinus Trax. In questo contesto, le analisi effettuate sui legionari che facevano parte dell’esercito romano tra gli anni 360 d.C. e 476 d.C. dimostrano che l’esercito era composto per il 54% da Traci e la lingua latina era ancora la lingua ufficiale dell’esercito, sebbene nella parte orientale dell’Impero il greco diventò la lingua ufficiale.
Nell’Impero Romano essere discendenti dei Daci era un motivo di orgoglio. Regalianus, il quale è stato proclamato Imperatore delle legioni della parte meridionale del Danubio, sosteneva che era un discendente del re Decebalo. 300 anni dopo la sconfitta dei Daci, essi erano ancora ben visti nell’Impero romano.
L’arco di Costantino, costruito nel IV secolo, è circondato da otto statue di prigionieri dacici e non da statue di generali romani o altre persone importanti.
L’imperatore Costantino ha anche fatto una mappa della zona, la “Tabula Peutingeriana”, che nel IV secolo mostra 88 insediamenti dacici sia a Nord e sia a Sud del Danubio. Nello stesso secolo Theodoret da Cyrus scrive che Serdica (l’odierna Sofia) era abitata dai Daci e che la Dacia aveva il proprio Vescovo Cristiano.
Nel VI secolo l’ultimo grande Imperatore di origine traco-illiro-dacica, Giustiniano, cerca la ricostituzione dell’Impero Romano in una variante Cristiana e nei monumenti di Ravenna i tre Magi, venuti per dare il benvenuto alla nascita di Gesù Cristo, indossano un copricapo in uso ai nobili daci. E’ molto importante menzionare che l’Imperatore Giustiniano è colui che rafforza tutte le guarnigioni dell’Impero con unità militari daciche.

    Il fatto che i Daci erano diventati la maggioranza nell’esercito e avevano dato all'Impero alcuni imperatori, può essere la spiegazione per la misteriosa scomparsa di alcuni documenti legati alle guerre daciche. Tra i 24 libri che compongono “Historia Romana” scritta da Appianus nel II sec. d.C., l’unico che è scomparso è quello legato ai Daci. Sono scomparsi anche il libro che ha scritto Traiano, “De bello dacico”, come anche “Getica” scritto da Kriton, il medico di Traiano durante quelle guerre. I trattati di Dio Chrysostomus, le opere di Flavius Arianus riguardo ai Daci, i 12 volumi riguardanti i Geti scritti dallo storico Flavius Aurelius Cassiodorus oppure i soli libri che mancano dalla collezione scritta da Amiannus Marcellinus sono quelli riguardanti i Daci. Molte altre opere riguardanti i Daci si sono perse in modo misterioso.


Fonte: Thraxus Ares.

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