DNA rumeno
Gli europei orientali sono un unico stesso popolo. Dalla Russia occidentale fino alla Bosnia la componente genetica è la stessa (Traci e slavi), variano solo le proporzioni.
All'interno della popolazione rumena si distinguono diverse tipologie di DNA, che provengono dalla popolazione indigena e dalle diverse tribù di migranti che sono giunte nell’Europa orientale, delle quali il più importante gruppo sono gli slavi. Giudicando in base al numero di vocaboli slavi della lingua rumena, si crede che circa il 10-15% dei rumeni si tragga dagli slavi. La maggioranza delle analisi del DNA è stata effettuata nelle città, dove di solito le onde migratorie si sono insediate, perché hanno dovuto imparare lo stile di vita sedentario della popolazione nativa. Ciò è stato fatto perché si sa che nelle comunità piccole e nei villaggi nel corso del tempo il DNA maggiore, quello dei Traci, ha eliminato qualsiasi altro DNA che si sarebbe potuto trovare in passato. Tuttavia, le analisi effettuate in città hanno mostrato che la maggior parte dei rumeni si trae dalla popolazione che ha abitato in Romania fin dalla preistoria, lo stesso come nei villaggi.
Nell’ambito di uno studio di paleogenetica molecolare, utilizzando dei makers genetici di DNA mitocondriale (quindi extracellulare) e di DNA nucleare, si può seguire l’evoluzione genetica delle popolazioni o di gruppi di popolazioni. Nel corso del tempo avvengono delle mutazioni genetiche nel materiale genetico ed esse hanno un ritmo abbastanza preciso. Quelle che riguardano il DNA mitocondriale avvengono molto più velocemente rispetto a quelle che riguardano il DNA nucleare. Le informazioni contenute nel DNA nucleare vengono ricevute sia dal padre e sia dalla madre, mentre le informazioni contenute nel DNA mitocondriale vengono ricevute solo dalla madre. Le mutazioni dei nucleotidi rivelano come sono avvenuti i cambiamenti genetici all’interno di una popolazione, permettono di seguirne l’evoluzione genetica e consentono di fornire informazioni riguardanti la parentela tra diverse popolazioni, anche appartenenti alla stessa regione geografica. Se due popolazioni hanno le stesse mutazioni genetiche e si trovano in regioni geografiche vicine si può affermare che sono imparentate.
Sono stati analizzati i markers di DNA nucleare e DNA mitocondriale di resti ossei di individui vissuti sul territorio della Romania all’epoca del bronzo e all’epoca del ferro. Questi dati sono stati paragonati con i dati genetici della popolazione odierna della Romania. I risultati mostrano una parentela evidente tra le popolazioni antiche e la popolazione attuale.
Sono stati analizzati i markers di DNA nucleare e DNA mitocondriale delle popolazioni attuali dell’Europa e soprattutto dell’Europa Sud-orientale. I risultati mostrano una parentela molto stretta con le popolazioni greca e bulgara e una parentela lontana con la popolazione italiana.
La popolazione italiana appartiene per il 60% all’aplogruppo R1b.
La popolazione rumena appartiene per la maggior parte all’aplogruppo I2a e nello specifico per il 28% all’aplogruppo I2a1b e per il 15% all’aplogruppo R1b.
La parentela maggiore tra la popolazione rumena e la popolazione italiana si ha con la Sardegna, che appartiene per la maggior parte all’aplogruppo I2a1a1 in percentuale del 38,7%.
L’aplogruppo I2a1a1 e l’aplogruppo I2a1b derivano dall’aplogruppo I2a1, diffuso in Europa orientale e nei Balcani Nord-occidentali, il quale deriva dall’aplogruppo I2, che rappresenta il ramo meridionale balcanico.
Si ha una parentela minore tra la popolazione rumena e la popolazione dell’Italia settentrionale: aplogruppo I1 rumeno 4% e aplogruppo I1 Nord Italia 6%.
Fonte: Thraxus Ares.
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